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Rocca dei Bentivoglio
La Rocca dei Bentivoglio di Bazzano, di proprietà del Comune di Valsamoggia, ospita il Museo Civico Archeologico Arsenio Crespellani, la Mediateca comunale e gli uffici della Fondazione omonima che gestisce l’edificio e tutte le attività in esso ospitate.
Potrete scegliere di accedere al cortile interno della Rocca gratuitamente tutti i giorni durante gli orari di apertura degli uffici o acquistare il biglietto per la visita alle sale del piano nobile e al Museo da martedì a domenica, o ancora, partecipare ad uno dei tanti eventi culturali organizzati all’interno della Rocca. Il calendario annuale si compone di mostre, concerti, convegni, proiezioni, visite guidate, attività didattiche per bambini e adulti. E’ inoltre possibile utilizzare alcune delle sale per cerimonie, eventi aziendali o culturali.
La Rocca consiste di una corte interna su cui si affaccia il nucleo del tardo Duecento costituito da una torre e un fabbricato ad essa attiguo, con porte a doppio sesto acuto e i soffitti con volte a crociera. Con l’arrivo dei Bentivoglio gli edifici medievali vennero inglobati in una struttura più ampia: un palazzo costituito da quattro ali disposte intorno ad una corte centrale. L’edificio acquista pertanto la tipica fisionomia della residenza signorile a due piani: il piano terra gravita intorno alla corte con pozzo centrale, collegato ad una cisterna, ed è riservato agli ambienti di servizio e agli alloggi della servitù, mentre il soprastante “piano nobile” ospita le sale di rappresentanza e gli appartamenti destinati al signore e alla sua famiglia.
La facciata della Rocca è conservata attualmente allo stato grezzo: all’epoca dei Bentivoglio le strutture murarie esterne dovevano essere intonacate a calce e decorate da pitture a tempera. Al di sopra del portone d’ingresso compaiono gli incassi verticali per il ponte levatoio: la rocca era infatti dotata di un fossato, probabilmente privo d’acqua, di cui non rimane traccia nella parte antistante alla Rocca, mentre un avvallamento ad esso riconducibile si trova nei terreni ad ovest dell’edificio.
In seguito ai restauri effettuati a più riprese, sono venuti in luce i dipinti parietali che decoravano le sale della Rocca e che erano stati obliterati dagli strati di intonaco più recenti.
Alcune sale al piano terreno conservano sulle pareti lo stemma dei Bentivoglio, caratterizzato dalla sega a sette denti rossa e incorniciato da una ghirlanda vegetale. Al centro del soffitto delle due sale compare uno stemma che associa all’arma dei Bentivoglio il drago che divora un uomo, emblema dei Visconti e degli Sforza di Milano: la casata degli Sforza e quella dei Bentivoglio erano infatti unite da legami matrimoniali, poiché Giovanni II Bentivoglio aveva sposato Ginevra Sforza, nipote di Ludovico il Moro, importante alleato della famiglia bolognese.
Al primo piano nella Sala dei Giganti i dipinti, risalenti a diverse epoche, documentano la continuità con la quale la Rocca è stata utilizzata, seppur con funzioni diverse. Gli affreschi più antichi, risalenti agli ultimi decenni del ‘400, rappresentano due vedute, in cui compaiono edifici imponenti e arroccati. Questo tipo di decorazione viene ben presto integrata con un programma figurativo più complesso: si tratta di una parata di guerrieri di grandi dimensioni (i “giganti” che hanno dato il nome alla sala). I personaggi, che indossano l’elmo, l’armatura, la spada e lo scudo, sono rappresentati all’aperto e sono inquadrati da una partitura architettonica a colonne. Agli affreschi bentivoleschi è stato sovrapposto un sagittario meccanico realizzato a carboncino agli inizi del ‘900 secondo lo stile futurista.
Le altre sale del piano nobile hanno una decorazione “a tappezzeria” che raffigura diverse varianti degli stemmi delle famiglie Bentivoglio e Sforza.